L’Intervista a Mimi Rodriguez Adami
Mimi Rodriguez Adami Professore di Esercizi Ipopressivi e docente della scuola MIM
Prologo
Mimi Rodriguez Adami è stata la mia insegnate per il MIM Metodo Ipopressivo Multidisciplinare e ancora oggi è il mio punto di riferimento per gli Esercizi Ipopressivi di cui sono professionista certificata.
Amo fare movimento da sempre. Non sono devota ad uno sport particolare ma pratico nuoto, trekking, bicicletta, danza e quando c ‘è da imparare qualche cosa di nuovo mi ci butto a capofitto.
In passato mi sono certificata come Trainer in sala pesi, disciplina che ho praticato per anni.
Sono poi diventata educatrice somatica ed Insegnante Feldenkrais con un interesse particolare per il pavimento pelvico ed il respiro (Perineo e Movimento), ed Operatrice Olistica-
Mi mancava però qualche cosa che mi riportasse in qualche modo alla ginnastica (mia antica passione) con un approccio più neuroscientifico e funzionale.
Ho trovato tutto questo nello studio del metodo MIM che ho seguito con Mimi per 2 anni arricchendo la mia conoscenza che ancora è in crescita e in ampliamento sempre con Mimì che è una vera forza della natura in energia ed in idee innovative.
Per condividere con voi questa esperienza ho deciso di intervistare lei e due mie colleghe: Barbara Malavasi e Monica Verri che a loro volta hanno intrapreso l’interessante carriera per diventare future professioniste specializzate nella formazione del MIM.
Ed eccomi quindi qui ad intervistare Mimì curiosa ed emozionata nello stesso tempo.
Chi è Mimi
Cara Mimi, buon pomeriggio, ci potresti raccontare quale è stata la tua storia professionale per sommi capi?
Sono nata e cresciuta a New York dove mi sono laureata in lingue e quando ho finito l’università, per rendermi indipendente economicamente, ho iniziato a lavorare in Alitalia. Poco dopo ho conosciuto mio marito in vacanza a Beirut, quando ancora si poteva andare a Beirut in vacanza! E dopo sei mesi mi sono trasferita in Italia, è stato amore a prima vista!
In Italia ho lavorato con lui nell’azienda di spedizioni della sua famiglia a Roma e poi Milano dove abbiamo vissuto per 7 anni.
Io sono sempre stata molto sportiva ed ho praticato tanti sport. Ho giocato sia a pallavolo che a pallacanestro, ho fatto nuoto, corsa e danza.. insomma il movimento da sempre ha fatto parte della mia vita. A Milano ho iniziato a correre al parco Forlanini.. Poi sono rimasta incinta e dopo la nascita del nostro primo figlio ci siamo trasferiti a Roma perché mio marito era di Roma e qui ho cominciato a fare aerobica perché volevo buttare giù i chili della gravidanza.
Anni 80 vince l’aerobica di Jane Fonda
Erano gli anni in cui l’aerobica era in grande voga e poiché a me piaceva ballare ho capito che l’aerobica era molto di più di un semplice hobby. Il lavoro nella compagnia di spedizioni di mio marito mi portava a viaggiare molto negli Stati Uniti ed è stato lì che ho iniziato a formarmi come insegnante di aerobica. Sto parlando degli anni ’80.
Mi sono formata con AFAA (Aerobics and Fitness Association of America) e sono diventata Insegnante Certificata. E così ho iniziato ad insegnare aerobica in Italia, parlo dell’aerobica a basso impatto perché inizialmente l’aerobica si faceva solo saltando ed era piuttosto impegnativa per la schiena e le ginocchia anche perché allora si faceva a piedi nudi.
Nel frattempo continuavo a formami e a migliorarmi negli Stati Uniti e a portare quello che avevo appreso in Italia. Attraverso questi corsi ho iniziato a capire molto meglio gli aspetti fisiologici del movimento sul sistema cardio circolatorio, scheletrico, muscolare e così via. Più scoprivo più capivo che questa era la mia strada.
Prima negli anni 80 abbiamo creato l’AIGA, Associazione Italiana Ginnastica Aerobica per promuovere l’aerobica a basso impatto. Negli anni 90 abbiamo creato la Federazione Italiana Aerobica e Fitness a Roma e abbiamo cominciato ad organizzare gare di aerobica nazionali. Chi vinceva entrava nel circuito della Suzuki World CUP che si svolgeva annualmente a Tokyo in Giappone, insomma una gran bella soddisfazione. Poi ho allargato l’interesse al fitness acquatico ed ho iniziato ad insegnare Acqua Fitness, non solo in Italia ma anche in altre parti del mondo. Combinavo la musica alle coreografie dell’aerobica a terra ma adattandole all’acqua. Trovo che l’acqua sia molto terapeutica e aiuti davvero tanto!
Dalla terra, all’acqua, alla Zumba e infine l’amore per gli ipopressivi
Ho girato un pò insegnando questo metodo lavorando privatamente in Italia, negli Stati Uniti e in Sud America. A Roma ho lavorato in una piscina a Roma per 25 anni fino alla pandemia da Covid-19. Nel 2008, mi è stato chiesto di lavorare con la Zumba, creando il manuale e programma per Acqua Zumba.
Quando ero in Spagna per un corso sono stata invitata ad una sessione di Ginnastica Ipopressiva tenuta da un mio amico, Piti Pinsach anche lui del mondo del fitness, e anche questa volta sono stata affascinata.
E’ stato qui che ho visto un modo di fare gli addominali in un modo completamente diverso rispetto a quello che avevo sempre fatto ed anche visto fare e ho deciso di capire meglio la tecnica attraverso corsi di formazione con Piti Pinsach e il Prof. Marcel Caufriez.
All’epoca Caufriez lavorava solo con i fisioterapisti e non con gli allenatori delle palestre che continuavano ad allenare i propri allievi con i Curl e i Crunch tradizionali, quindi con tutti i rischi di danneggiare il pavimento pelvico.
Caufriez e Piti Pinsach hanno cominciato a collaborare ma dopo qualche anno si sono divisi e Piti Pinsach con la Prof.sa Tamara Rial PhD, hanno creato un metodo a livello internazionale che si chiama LPF (Low Pressure Fitness) ed io sono stata incaricata di portare questa tecnica di ginnastica ipopressiva in Italia.
Ho lavorato con LPF (che ha sede in spagna) per cinque anni. Poi nel 2019 la LPF ha deciso di rompere la collaborazione con tutti i collaboratori. Era il primo aprile 2019, un vero e proprio pesce d’aprile!
Dall’amore alla nascita del MIM (metodo ipopressivo multidisciplinare)
Quindi noi ex-rappresentanti internazionali di LPF, ci siamo associati, e abbiamo creato l’IHC (International Hypopressives Council) per gestire la diffusione degli esercizi ipopressivi nel mondo, ognuno nel proprio paese modificando il percorso formativo in base alle proprie esigenze. In Italia, abbiamo cambiato il nome con il nuovo acronimo “MIM” e abbiamo proseguito con la formazione in Italia. Del resto ci avevamo investito molto, ci credevamo e quindi perché non proseguire in questa bella avventura!
Abbiano continuato a formare i insegnanti di esercizi ipopressivi fino ad oggi. La formazione si è molto modificata in questi anni anche dovuto al COVID-19 che ha cambiato il modo di formare professionisti. Ora il percorso formativo MIM è divisa in 3 moduli ibridi ovvero sia in presenza che online per un totale di 12 giorni di 8 ore più un giorno per l’esame teorico e pratico per la certificazione MIM.
Sono fortemente motivata a far crescere il numero degli insegnati per divulgare il Metodo. Ora vediamo nascere tanti corsi di ginnastica ipopressiva ma saranno corsi più brevi della nostra e la preparazione sarà quindi di gran lunga inferiore alla preparazione che vogliamo offrire ai nostri allievi.
Non basta saper fare gli esercizi per essere un bravo insegnante ma è ancora più importante lavorare sulla capacità del Professionista MIM di comunicare con i propri allievi e far capire bene i benefici che questo tipo di pratica può portare alla salute. Quindi il nostro non è un lavoro solo finalizzato a far imparare gli esercizi ma anche a saper comunicare come farli e perché farli.
Cos’è il MIM e chi lo fa: anzi MIM è chi MIM fa!!
Il nostro metodo non si rivolge solo al personale sanitario ma è un metodo multidisciplinare che riguarda professioni diverse ma tutte che lavorano con il corpo. Le sezioni sono tre:
- Sanitaria (ostetriche, infermieri, osteopati, fisioterapisti, logopedisti, fisiatri, ginecologi, urologi, medici sportivi)
- Fitness (insegnanti di pilates, yoga, personal trainer, danza, sala macchine, posturologia, kinesiologia, sala pesi, Educatori somatici ecc,)
- Sport (allenatrici di ginnastica artistica, ciclismo, atletica tutto quello che è Sport dove la postura ed il respiro sono importanti per il miglioramento della performance)
Tieni presente che molte giovani atlete hanno problemi di incontinenza molto presto! Quindi è importante far capire bene quali rischi ci sono se si allenano gli addominali in modo non funzionale (con spinte verso il basso, ovvero il pavimento pelvico, basso addome o verso la zona lombare)
Molte volte gli agonisti hanno una postura che può creare dei problemi nel tempo. Pensiamo alle anche extra ruotate di una ballerina o una respirazione non funzionale. Sappiamo tutti che per lo sport siamo disposti a fare qualsiasi cosa pur di avere quella medaglia d’oro, quindi se ti salta il ginocchio chi se ne frega… poi te ne mettono un altro! Ma in realtà si può lavorare tanto e duramente ma cercando di avere meno danni possibili!
Quali sono le principali peculiarità del MIM rispetto ad altri metodi?
I nostri sono esercizi ipopressivi cioè una combinazione di postura corretta e una respirazione ascendente tridimensionale, per diminuire il carico della pressione intra addominale sul pavimento pelvico, cioè per evitare spinte verso il basso.
Questi strani addominali come si allenano
Una domanda sugli addominali classici, capita che a volte alcune persone si rifiutino di smontare il paradigma degli esercizi classici per allenare l’addome?
Bisogna imparare a spiegare che cosa succede quando si fanno gli addominali nel modo classico e cioè sollevando la testa o testa e gambe. Molte persone fanno gli addominali gonfiando la pancia e non appiattendola. E questo può diventare dannoso. Con il MIM lavoriamo gli addominali da dentro, attraverso la respirazione: ogni respirazione è un esercizio per il muscolo trasverso dell’addome. Quando si fa una espirazione ascendente svuotando i polmoni, i muscoli, la fascia, gli organi e i visceri vengono tirati verso l’alto e quindi il carico verso il basso si annulla.
Quasi tutte le persone che lo praticano con costanza, già dopo 4/8 settimane di lavoro bisettimanale sentono un maggiore controllo della pancia e tono dei muscoli addominali, che la loro pancia sta più dentro, senza doverla trattenere, si sentono più alti e respirano meglio.
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Quando ti senti cosi la gente ti chiede se sei dimagrito ma non sei dimagrito, è solo una questione di una postura più corretta che ti fa apparire meno sgraziato. La postura vuol dire tanto.
La Scoperta più interessate e rivoluzionaria
Qual è la scoperta più interessante che hai fatto negli ultimi cinque anni sul corpo?
La cosa che mi ha affascinato di più è che tutto il nostro corpo è collegato, non ci sono sistemi che sono collegati fra di loro; tutto è un’unica cosa che si sviluppa dall’ embrione e continuiamo ad essere un’unica unità. Non puoi trattare una zona senza coinvolgere tutto il resto. Tocchi una persona sulla spalla e anche il piede lo sa. Questa è stata la scoperta più grande in assoluto. Tutto quello che noi pensiamo o quello in cui noi crediamo si riflette sul corpo e anche le emozioni influenzano lo stato del corpo e viceversa. Questo rivoluziona anche il concetto di cura.
Sono andata a Cremona per un corso sulla dissezione dei cadaveri e ogni volta che vado è sempre una scoperta corporea incredibile su come siamo, come tutto è collegato. Noi siamo un tutt’uno con il nostro corpo, con la nostra storia personale e con le nostre emozioni. Ogni cosa influenza l’altra. Io dico sempre, come tu sai bene, che ognuno è un universo e non ce n’è un altro uguale. Non ci sono due persone uguali neanche due gemelli sono perfettamente identici.
E ogni volta che qualcuno mi chiede se il metodo funzionerà per lui o per lei io non do mai delle garanzie perché dipende da tantissimi fattori fra i quali anche l’impegno personale.
Esercizi ipopressivi per sentirsi “belli e in forma”
Che cosa ti ha cambiato di più fisicamente allenandoti con il MIM?
Su di me è cambiata in modo particolare la postura, sono più attenta alla mia postura. Per esempio, quando ho avuto l’incidente lo scorso marzo con la moto, ho rotto la clavicola e ho dovuto tenere un tutore. Il tutore è una sorta di numero 8 e viene passato sotto le ascelle e che si incrocia sulle scapole. Il suo compito è quello di tenerti le spalle aperte. Inizialmente mi dava fastidio e la sua funzione era quella di tenermi dritta ma io ero già dritta di mio e questo mi ha fatto piacere.
Per esempio anche adesso che sono seduta per l’intervista penso molto spesso alla mia postura e mi auto controllo e mi correggo. Questo lo faccio molto specialmente quando lavoro per ore davanti al computer perché la forza di gravità ti spinge a curvarti.
Qual è la cosa che le persone fanno più fatica a capire quando insegni gli esercizi ipopressivi?
Direi la pazienza, la pazienza di imparare a fare gli esercizi davvero bene, la pazienza con se stessi. Se non riesci a capire la prima volta, devi riguardare, riprovare e riprovare, poi un certo giorno si accende una luce e il movimento ti è chiaro. Ma ribadisco occorre pazienza e perseveranza.
Io voglio aiutare le persone a capire come la postura e la respirazione abbiano un ruolo importante nel benessere e quindi anche nell’attività fisica. Molte volte quando ci si allena non si pensa alla postura e tanto meno alla respirazione, così il corpo è disarmonizzato.
Progetti a 5 anni da oggi
Quale è il tuo obiettivo a 5 anni da oggi?
Spero di esserci ancora!! (ride), spero di esserci anche fra 30 anni anche se avrò ben 95 anni! Vorrei un gruppo di persone preparate bene che riescano a diffondere il MIM in più ambiti professionali perché nascono proprio per rispondere a diverse esigenze di professionisti, si possono applicare e adattare a tutto quello che è in movimento!
Vorrei che questo metodo crescesse non tanto ora quanto nel lungo termine e quindi magari di essere ricordata tra vent’anni quando non ci sarò più. Tu magari parlerai di me, di quello che ti ho insegnato, di quello che abbiamo fatto insieme, per me sarebbe come se fossi ancora viva lì con tutti voi!
Lunga vita cara Mimi e tanta salute, grazie di cuore di questo tempo insieme!
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