Teologia Laica : Il Bene, il Male e l’Errore
di Eugenio Delaney (Teologo)
Grazie Eugenio di queste riflessioni sul Bene, sul Male e sull’Errore che in questo periodo sono davvero molto importanti. Tutti abbiamo bisogno di speranza, di fiducia e di attenzione.
Per me il male e l’errore più comuni sono: la mancanza di empatia verso chi ci sta intorno e verso quello che accade lontano da noi, il proprio interesse portato avanti a discapito del benessere di altre persone, il non rispettare la volontà dell’altro inteso come persona diversa che quindi può avere opinioni diverse dalle nostre che non ledono nessuno ma che vanno rispettate e accettate.
Ringrazio Eugenio per questi spazi di ossigeno che nutrono l’anima e lo spirito in un momento di grosse trasformazioni sociali ed economiche e di enormi limitazioni alla libertà non solo personale ma anche di interi popoli. Auguro una buona lettura a tutti.
Per scrivere ad Eugenio: eugeniodelaney@libero.it, sarà felice di rispondere alla vostre domande o riflessioni!! e qui trovate l’intervista di Eugenio fatta da Francesco Marchese– nostro esperto letterario.
Roberta
ps: ringrazio Annamaria Guarcini (ex insegnante scolastica) per la collaborazione alla redazione dell’articolo
Il Bene, il Male e l’Errore
Con molta attenzione ho letto l’articolo “Integrazione Funzionale”, e mi sono soffermato in particolare su due aspetti sottolineati da Roberta: l’utilità della metodologia “Feldenkrais” non solo come aiuto per il superamento di disagi provocati da disfunzioni (errori), ma come filosofia di vita (approccio umano, non traumatico).
Assieme al suo articolo chiaro e profondo, in questo periodo hanno suscitato la mia attenzione due libri di autori italiani noti, Gianrico Carofiglio e Aldo Cazzullo*.
Questi input, diversi ma anche collegati tra loro, mi hanno portato a riflettere su tre concetti fondamentali della teologia laica come filosofia di vita.
In questo articolo mi limiterò a qualche riflessione su queste tre nozioni: il bene, il male e l’errore.
Il Male non esiste
Quello che voglio dire enfaticamente è che non esiste il Male con la maiuscola, come realtà a sé, autonoma e onnipotente. Non esiste il Male assoluto, il “mysterium iniquitatis”.
Quel Male che si è introdotto nella cultura, nella rappresentazione umana del mondo, portandosi dietro una costellazione di aderenze tossiche sotto forma di presenze soprannaturali minacciose e pericolose, sensi di colpa, punizioni, paure, ecc.. Quel Male non esiste nella realtà, esiste solo nella rappresentazione. In fondo, una rappresentazione scelta (“Il mondo come volontà e rappresentazione, scrive Schopenhauer). Non è il mio mondo!
Esiste solo il Bene
Nel grande romanzo della Bibbia è vero che striscia il Serpente, ma il dato definitivo è un altro.
Alla domanda di Mosè alla voce che gli parla dal roveto ardente: “e Tu chi sei, per poterlo dire al mio popolo?”, si sente dire: “IO SONO L’ESSERE”. Risposta rafforzata in altre parti del testo sacro: “non avrai altro Essere al di fuori di Me”. Le cose che crea – tutte – appartengono alla sfera del bene: “e accertò che erano buone” è la formula biblica.
Da un’altra prospettiva culturale I filosofi greci dicono la stessa cosa: “l’essere è uno, vero e buono”.
Ma l’errore c’è, e va preso con serietà
Il mondo creato è un paradiso di altissima sicurezza. Si potrebbe abitare e agire con totale libertà, ma non in qualsiasi modo. In un mondo fatto bene le cose vanno fatte bene. Questo non è moralismo (norme dettate da fuori), è etica (rispetto della verità di ogni cosa). Ma l’errore c’è. L’errore esiste, a volte è grave, a volte mostruosamente grave. Tuttavia, va detto che l’errore appartiene al mondo del bene e, in quanto tale, può trasformarsi. Non può essere preso con cinismo, “che conosce il prezzo di tutto e il valore di niente” (Oscar Wilde), ma come una grande sfida e un’opportunità.
Torno all’articolo di Roberta e alla metodologia Feldenkrais. La filosofia di vita che propone è consona con il modo di rappresentare il mondo della teologia laica: primato del bene ed errore come sfida e opportunità di crescita, nuove scoperte, miglioramento.
- Gianrico Carofiglio, “Elogio dell’ignoranza e dell’errore”, Einaudi.
- Aldo Cazzullo, “Il dio dei nostri padri” – Il grande romanzo della Bibbia. HarperCollins
Grazie per la vostra attenzione e se avete bisogno di chiarimenti, scrivetemi
Eugenio Delaney