Massaggio, sensualità ed eros: l’idea di scrivere su questo tema mi è nata leggendo un articolo di Massimo Recalcati, uno psicoanalista lacaniano, in cui, parlando di se racconta che se non ci fosse stata la scuola, avrebbe fatto una brutta fine. Se non ci fosse stata la scuola si sarebbe perso, come molti della sua generazione perduta, quella della fine degli anni ’70.
Questa frase mi ha fatto molto riflettere e mi ha riportata ad un interrogativo cui penso spesso: ma in questa epoca di comunicazione fatta di cinguettii, di frasi sgrammaticate ma ad effetto, urlate nella rete, cosa può rivitalizzare la vera cultura? Non la cultura nozionistica, stereotipata, ma la cultura che porta alla conoscenza più profonda e alla crescita di sé?
L’eros come pulsione vitale ed entusiasmo che coinvolge
La risposta che si dà Recalcati è l’EROS, ovvero l’erotizzazione della cultura. E scrive: “Se mi annoio mentre il professore in classe parla, vuol dire che non erotizza. Se la mia testa cade passivamente sul banco, non c’è eros. Chi parla senza eros non si accorge di addormentare i propri studenti. La parola del maestro è erotica, tiene svegli”
Lui parla di scuola, problema sicuramente attuale, io vi voglio parlare di eros in generale. Nel lavoro, con sé stessi, con gli altri e cioè quell’amore verso ciò che si fa che si traduce in pulsione vitale ed entusiasmo che coinvolge l’altro. Quella vitalità che fa star bene anche chi abbiamo vicino perché lo stimola a cercare questo centro vitale in se stesso. Ogni cosa può essere trasformata in eros ovvero lo diventa quando l’altro viene catturato da una forza vitale grande che è in grado di far stare bene.
Personalmente ho una grande pulsione verso la conoscenza e verso il mio lavoro. Rappresenta una parte fondamentale della mia vita ed è puro desiderio di sapere non finalizzato ad altro scopo se non quello di aprire una porta e comprendere sempre di più la vita, superando un po’ i miei schemi, allargandoli sempre di più. Nello stesso tempo sento e vivo il mio lavoro come parte della mia vita e ne sono profondamente innamorata, sia pure con tutte le crisi di questo mondo, perché non esiste mai una situazione stabile e senza mutazioni.
Così, da questo spunto è nato il desiderio di scrivere questo articolo in cui vorrei in qualche modo condurvi a riflettere su quanto potreste rendere “erotica” la vostra vita anche nel quotidiano, anzi soprattutto nel quotidiano!
L’eros e la sensualità nel massaggio
Parto dalla mia esperienza di massaggiatrice e di come vivo questo lavoro ancora oggi dopo tanti anni di professione.
Non mi sono mai focalizzata su una unica tecnica o una sola esperienza perché mi piace imparare, capire, sentire e quindi mi piace avere la mente aperta a ciò che la vita può offrire anche quando ci sembra che le cose non vadano.
Ho la fortuna di fare un mestiere che pratico con passione, in cui posso fare leva sui miei talenti e che vivo come stimolo e crescita personale. È stata una fortuna, ma anche una scelta, la scelta di “rischiare”, lasciare molte certezze come un lavoro fisso, vivere con l’incertezza. Ma, come si dice, cosi è la vita, fatta di scelte, di rischi e di opportunità da cogliere o lasciar scappare via.
Faccio questo o quello? Lo faccio fino in fondo o alla prima difficoltà lo abbandono subito? Sto dentro un rapporto anche se non va oppure rischio e seguo quello che mi dice la mia pancia… vivo o mi lascio vivere?
Tante domande, le stesse per tutti ma infinite risposte diverse. La vera cosa importante è fare quello che davvero pensiamo sia giusto per noi e anche nell’errore alla fine si trova sempre una quadratura del cerchio.
La mia passione per il tocco, la mia passione per il confronto con gli altri mi offrono l’opportunità di crescere sia come persona sia professionalmente ad ogni trattamento o ad ogni lezione che svolgo e ad ogni persona che incontro. E questo per me è davvero magico anche se a volte molto “stancante”.
Il massaggio non è solo un incontro non verbale fra due persone. È anche un incontro dove il ruolo ed il contesto giocano un ruolo fondamentale. Ogni luogo emana una particolare energia, un particolare odore ed una particolare emozione. Questa energia del luogo, che può essere accogliente, calda, confortevole oppure respingente. Ogni cosa assume un significato: il tipo di luce, gli aromi usati, la temperatura, i colori, tutto ciò che è appeso al muro, la pulizia e tantissimi altri piccoli dettagli che sembrano superflui e che magari sfuggono al nostro cervello razionale ma non sfuggono ai nostri sensi.
Il risultato di un incontro è l’insieme di più elementi che si combinano, si organizzano ed si adattano ad ogni incontro in modo diverso.
Vi chiederete perché scrivo queste cose abbastanza ovvie per tutti. In realtà sono chiare a tutti in modo teorico. Il massaggio è una forma importantissima di linguaggio non verbale ma soprattutto sensoriale e nei sensi ci metto tutto quanto: ecco perché si parla di sensualità, perché sono in gioco i sensi, e questi acuiscono il lato dell’eros, che non c’entra nulla con il sesso, ma con la vitalità.
A mio avviso il massaggio è la forma di linguaggio a nostra disposizione più sincera perché con le parole possiamo anche dire e sostenere cose che non ci appartengono ma il nostro corpo parla sempre chiaro ed esprime tutta la vita di una persona.
E’ una forma di interazione a due che per crescere e dare il meglio di sé richiede tempo, pazienza e rispetto. Ma alla fine una qualche magia accade sempre, e per entrambe le persone.
Oggi, epoca del mordi e fuggi, le persone vogliono tutto subito… comprano una massaggio e nel massaggio ci infilano dentro qualsiasi tipo di bisogno emotivo e fisico, affettivo e sessuale. Così il massaggio si trasforma in tutt’altro: una seduta analitica senza competenze, un incontro fra amici dove non si sa chi è il cliente e chi è l’operatore professionista, una forma di affetto o di amore distorto oppure un surrogato del sesso. Insomma io definisco tutto questo uno svilimento del massaggio cosi per come lo intendo io.
Il massaggio è una forma di arte terapeutica dove c’è una persona che propone, accompagna e guida e l’altra che si “affida”. Entrambe le persone sono in uno stato di ascolto e adattamento reciproco continuo, una bellissima forma di empatia.
Quando c’è tutto questo l’incontro è molto bello e molto appagante e ovviamente dà benessere.
Tutti i massaggi e trattamenti che propongo seguono questo filone di pensiero e dove non si crea questa sintonia, per me diventa impossibile lavorare.
Oggi si parla tanto di Tantra ma c’è tanta confusione e poca chiarezza su cosa significhi ed è per questo che per me diventa sempre più importante essere chiari da entrambe le parti.
Nel mio sito, tra i diversi trattamenti che propongo, c’è anche il “Massaggio Naturista” in cui la persona che riceve il massaggio è nuda. Stare nudi vuol dire essere senza “corazza”, essere in uno stato di libertà “emotiva e fisica” senza perdere di vista i diversi ruoli di Operatore e Ricevente e soprattutto senza sconfinare nelle richieste sessuali. Ma poiché il confine è labile e sottile e purtroppo spesso camuffato, non è sempre facile capirsi fin dall’inizio.
Quindi per me la nudità è un punto a cui si può arrivare dopo una conoscenza reciproca che ha portato fiducia e rispetto e proprio per questo, non sempre possibile.
Nel massaggio si muovono tante emozioni perché il tocco fa emergere emozioni sepolte, bisogni negati e tanto altro … ed è per questo che va vissuto con calma e aprendo sempre uno spazio per il confronto sia prima che dopo il trattamento.
Siamo campi di energia e serve tempo per stabilire l’attrazione dei campi energetici
Noi non siamo solo il nostro corpo fisico. Il nostro “essere” si può estendere ben oltre. Questo ben oltre si chiama CAMPO ENERGETICO. Vi è mai capitato di sedervi vicino ad una persona che non vi piace e non vedete l’ora di andarvene via? Oppure di entrare in un supermercato affollato e di sentirvi subito oppressi?
Ci sono tanti campi di energia che si incontrano, scontrano e le persone più sensibili lo percepiscono e non si sentono bene oppure all’incontrario ci possiamo trovare vicino ad una persona che ci fa sentire bene e abbiamo voglia di aprirci e di lasciarci andare .. dove si sentiamo sicuri .
Imparare a sentire tutto questo diventa un modo per stare meglio e vivere meglio e per farlo occorre un po’ di pazienza e di lavoro su di sé. I modi per arrivarci possono essere tanti e la vita ogni giorno ci offre diverse possibilità. A condizione che ci sintonizziamo sul sentire e smettiamo di usare solo la mente.
Quando noi entriamo in un posto che non ci piace immediatamente modifichiamo il respiro, ci contraiamo ed anche la nostra visione si restringe. Magari non ce ne accorgiamo, ma immediatamente il nostro corpo si difende, mentre avviene l’opposto quando ci sentiamo sicuri, accettati e fiduciosi.
Quindi il nostro campo energico si espande quando ci sentiamo in un ambiente che ci piace o vicino ad una persona con la quale sentiamo sintonia.. mentre si ritrae quando la situazione o la persona viene percepita come non piacevole.
Ecco perché nel massaggio occorre un tempo affinchè fra le due persone si crei una situazione di empatia profonda e di fiducia.
Questa necessità di tempo è ancora più forte quando due persone si stanno avvicinando affettivamente o quando decidono di fare l’amore insieme. Ecco perché alcune persone hanno bisogno di tempo per arrivare ad avere un rapporto sessuale completo e quindi arrivarci in modo prematuro o forzato può generare anche un simultaneo distacco. Queste persone non sono problematiche o “old style” ma per loro è necessario un certo lasso di tempo per far sì che mente e corpo si uniformino verso un unico desiderio. A volte un bacio o un abbraccio possono essere così intensi e profondi da mantenere viva l’energia per un certo periodo di tempo senza che sia percepita la necessità di avere una ulteriore vicinanza. Tempo durante il quale i due corpi energetici e fisici si conoscono e si scambiano informazioni, fino a far nascere l’esigenza di avere un contatto maggiore.
Il massaggio e la fusione dei campi energetici
A volte è molto più appagante un abbraccio, un bacio, il tenersi le mani rispetto ad un rapporto sessuale in cui il piacere è puramente genitale e non si estende a nessuna altra parte di noi, anzi è come se il cuore fosse quasi congelato e distante da tutto.
Durante il massaggio il contatto con la pelle, che è l’organo più esteso di tutto il nostro corpo, ci regala emozioni e sensazioni legate alla storia di tutta la nostra vita ed è per questo che spesso è così intenso.
Quando inizio a toccare una persona per la prima volta, anche per me è una sorta di esplorazione perché non so quello che troverò né quello che sentirò. Mi metto quindi in uno stato di ascolto. Ne percepisco la pelle, la consistenza, la muscolatura, le contratture ecc. ecc. ma dopo un primo momento inizio a sentire altro. Se la persona di rilassa e si fida, se invece non riesce a farlo, se è ricettiva, se è diffidente, se sta cercando un contatto sessuale. Insomma, mi arriva un campo energetico ricco di informazioni sempre diverse pur se la persona è la stessa e questo determina la mia risposta o il mio essere e sentire nel massaggio.
A seconda di quello che sento, le mie mani si muovono in modo diverso ed io stessa riesco a rilassarmi di più o di meno, ad essere più o meno creativa. Ci sono situazioni in cui riesco a sentire il corpo dell’altro/a come una espansione del mio e quindi a sentirlo come parte del mio anche se separato.
Questo può accadere solo quando il sistema nervoso del cliente “si affida” al mio perché solo in questo caso ci si sente entrambi sufficientemente sicuri e motivati per correre il rischio di diventare “temporaneamente” come un unico organismo, un unico campo energetico.
Per questo motivo per me è importante lavorare con “persone” e con queste persone intessere una relazione in qualche modo personale. Le poche volte che mi è capitato di ricevere un massaggio in una SPA, sono sempre rimasta delusa. Se pure le operatrici erano tecnicamente brave, ho sempre sentito una distanza siderale tra i due campi energetici e la mia anima non fosse appagata. Tempo contato, manovre standard. Per me il massaggio è altro. E’ una relazione non verbale che porta a stare meglio, pur rimanendo nell’ambito professionale senza sconfinare.
Il massaggio quindi, anche se efficace per il miglioramento della nostra funzionalità fisica (tensioni muscolari, circolazione, dolore, ansia, mal di testa, ecc.) è anche sensualità, arte, calore, condivisione ed il suo fine non è il sesso ma è muovere l’energia vitale che c’è in noi, farci stare meglio e farci vivere la nostra vita in modo più sereno.
Trasferendo il mio studio qui a Roma mi è capitato qualcosa di decisamente inatteso. Mentre a Milano avevo un target di clientela prevalentemente femminile, qui a Roma le proporzioni si sono rovesciate ed ho avuto l’opportunità di scoprire un universo maschile che non avevo mai conosciuto e che mi ha portato a cambiare molto la mia opinione sugli uomini. Visti sempre come realtà un po’ lontana e spesso incomprensibile, vissuti spesso con disagio, ho scoperto grazie al mio lavoro qui a Roma un mondo maschile variegato, ricco ed emotivo che non mi aspettavo e che mi ha piacevolmente consentito di coprire questa distanza.
Ma di questo vi parlerò nella mia prossima newsletter e chiudo con questa bellissima frase di James Hillman, dedicata a tutti i miei clienti sia uomini che donne:
Se a 40 anni continui a fare l’amore come quando ne avevi 18, perdi qualche cosa; se a 60 anni fai l’amore come a 40, perdi qualche cosa.
Un abbraccio a tutti
Bibliografia: