Mindfulness
Ha origini antichissime perché risale dalla meditazione Buddista, è stata riadattata per essere utilizzato in un contesto laico e terapeutico.
E’ stato ideata da Jon Kabat-Zinn, medico psichiatra americano che ha preso spunto dalla meditazione buddista con i suoi importanti benefici psico-fisici. L’ha rielaborata al fine di poterla utilizzare in ambito terapeutico.
Numerosi esperimenti hanno dimostrato che la mindfulness è capace di attivare la nostra corteccia prefrontale sinistra che è quella parte del cervello collegata alle emozioni positive e al benessere.
Numerosi sono i suoi benefici ed è uno dei metodi più usati per trattare la depressione, evitare le ricadute ma anche per persone che si trovano in situazioni di stress, ansia, tensione e problematiche psicosomatiche.
Potenzia la memoria e la concentrazione mentale ed inoltre si è visto che meditare regolarmente rinforza il sistema immunitario.
I Benefici si ottengono con il tempo e grazie ad una pratica costante e continua.
Anche se discende dalla meditazione Mindfulness non è una religione e non ha come obiettivo la crescita spirituale come invece si pone la meditazione buddista.
E’ un metodo di allenamento mentale con l’obiettivo di allenare la mente a portare attenzione al momento presente.
Quello che la mindfulness ci vuole insegnare è di essere pienamente presenti nella nostra vita, di viverla qui ed ora, l’unica dimensione temporale della quale possiamo disporre e quindi anche durante i momenti duri e complessi che la vita ci mette davanti.
Spesso ci si perde in pensieri, rimorsi o rimpianti relativi al passato, o al contrario preoccupazioni eccessive, anticipazioni di un futuro ipotetico. Questo perdersi della mente nel passato o nel futuro ci fa allontanare da quella che è la nostra esperienza del presente.
Questo non significa che passato e futuro non debbano esistere ma un atteggiamento sano consiste nel considerare il futuro come il luogo degli obiettivi e il passato come il luogo dei ricordi.
Purtroppo quando passato e futuro diventano troppo ingombranti si perde di vista la vita quotidiana e il malessere può diventare davvero difficile da gestire.
Praticando la mindfulness rimaniamo nel presente e questa maggiore presenza mentale ci aiuta ad avere maggiore chiarezza mentale e ci potrà far intraprendere azioni più sagge per poter modificare ciò che può essere modificato o accettare quello che non può essere cambiato.
Differenze fra Mindfulness e Training Autogeno
La differenza principale è che il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento mentre la mindfulness non è una tecnica di rilassamento; il rilassamento può essere avvertito, ma non sempre. E’ un effetto secondario nel senso che non è l’obiettivo primario della tecnica. L’obiettivo primario è imparare a gestire i pensieri e avere maggior controllo della mente.
La mente è molto attiva e parte in automatico, quindi è importante imparare come gestirla meglio.
Si insegna a prestazione attenzione a quello che si sta facendo in quel momento oppure a determinate parti del corpo, al respiro, alle emozioni o anche ai suoni e agli adori.
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